imagealt

Il fondatore: Eugenio Bona, l’imprenditore illuminato

 

Originario di Sordevolo, per la perdita del padre fu costretto a impiegarsi come apprendista presso la ditta Vercellone, riprendendo dopo qualche anno gli studi interrotti alla Scuola professionale di Biella dove seguì i corsi di tessitura, chimica e tintoria.

Venne, poi, assunto alla ditta Maurizio Sella, dove già lavoravano i fratelli Valerio Massimo e Basilio che intanto ne era diventato il direttore. Lì i Bona appresero da Giuseppe Venanzio Sella le più moderne nozioni tecniche, di organizzazione aziendale e di gestione economica tanto che su indicazione di Quintino Sella Eugenio a soli ventitré anni andò a dirigere il lanificio Giovanni Pastore di Salerno.

Dopo aver prima affittato e poi acquistato con i fratelli il lanificio Laclaire di Caselle, con Valerio Massimo nel 1889 rilevò il lanificio Colongo-Borgnana a Carignano che versava in pessime condizioni. Negli anni successivi i due fratelli comprarono anche la pettinatura De Albertis di Voltri. Nella gestione delle aziende, che nel giro di pochi anni prosperarono, Eugenio Bona non solo dimostrò doti manageriali, ma anche lungimiranza istituendo per i suoi operai la Cassa Pensioni e la Cassa Maternità.

Nel 1898 presso la Ditta V.E. Fratelli Bona di Carignano lavoravano circa mille operai costituendo un complesso industriale tra i più importanti in Piemonte.

Nominato membro della Commissione Reale per l’Industria Laniera venne incaricato di analizzare le cause del declino dell’industria laniera italiana; pertanto dopo aver esaminato a fondo in particolare la situazione dei lanifici dell’Arpinate e di Isola del Liri, che versavano in grave crisi, tenne nel 1906 una relazione Sui miglioramenti da apportarsi all’industria laniera italiana. Per l’analisi precisa e l’acutezza delle considerazioni sul miglioramento delle razze ovine, sui commerci, sui mercati il suo intervento fu di tale valore da meritare la pubblicazione. Ipotizzò anche la necessità di una Scuola nazionale per l’industria della lana. 

I suoi interessi spaziarono anche in altri campi: ebbe successo come agronomo e allevatore, tanto da ottenere riconoscimenti da parte della Regia Accademia di Agricoltura di Torino.

Prese parte attiva alla vita politica e nel 1909 fu eletto deputato liberale nel Collegio di Biella. Fece molto per il problema ferroviario biellese ipotizzando anche con i delegati francesi il traforo del Monte Bianco collegato con Biella. Nei suoi programmi sostenne soprattutto lo sviluppo di strade, di servizi pubblici, di enti scolastici e assistenziali.

La sua visione di imprenditore illuminato si concretizzò a Biella nella fondazione della prima scuola superiore in Italia che offriva corsi di tecnica amministrativa, di ragioneria industriale, di analisi e conoscenza delle merci e insegnamenti pratici necessari a coprire le funzioni direttive ed amministrative e gli impieghi di concetto nelle aziende commerciali, industriali e bancarie. La scuola, che fece sorgere nel cuore di Biella, in un edificio architettonicamente pregevole, nella convinzione che la qualità dell’ambiente scolastico fosse fondamentale per educare i giovani all’eleganza, al buon gusto e servisse …per fabbricare e stoffa buona e bella..., fu inaugurata sei mesi dopo la sua morte.

Grandi espressioni di cordoglio giunsero da tutto il mondo economico e politico e il 22 aprile del 1913 alla Camera dei Deputati fu così commemorato: …la filantropia di Eugenio Bona si scosta dalla vecchia filantropia caritativa. La sua fu una filantropia saggia, oculata, illuminata come dimostra la scuola di commercio da lui istituita a Biella.